In India, la religione più diffusa è l’Induismo. Una delle città considerate sacre è Benares in cui scorre il fiume sacro Gange, nelle cui acque ci si purifica,  si prega Dio e si spera vengano sparse le proprie ceneri dopo la morte.  Gli indù hanno una grande venerazione per la Natura – che sentono manifestazione di Dio - e in particolare per le mucche, simbolo della Madre Terra.  Secondo gli Indù,  Dio è uno Spirito Universale che si manifesta in tantissime forme: Brahma  è lo Spirito Creatore, Visnu è lo Spirito Conservatore che ha nelle mani i destini di ogni essere vivente, Shiva e la dea Kali sono l’aspetto di Dio distruttore e rinnovatore dell’universo. Visnu si è già manifestato 10 volte agli uomini sotto diverse forme, ma la manifestazione più conosciuta è quella di Krisna. Ganesha è invece il simbolo di colui che ha scoperto la Divinità in sé stesso e rappresenta il perfetto equilibrio tra gli opposti. Gli Indù credono nella reincarnazione, cioè nel passaggio a nuove forme di vita, dopo la morte, a seconda di come ci si è comportati nella vita precedente (l’umanità è divisa in caste e alcuni sono considerati fuori casta, detti Paria= intoccabili). Ma cercano di sfuggire alla legge della reincarnazione e di raggiungere la salvezza attraverso la meditazione, lo yoga, l’amore, il servizio, la devozione, la preghiera a Dio. Perciò bruciano bastoncini d’incenso e offrono fiori e cibo alle statue della manifestazione di Dio che loro adorano. Le feste sono legate al ciclo delle stagioni e si celebrano facendo processioni attorno ai templi. I capi religiosi, appartenenti alla prima casta, sono i Bramani, i quali leggono e interpretano i libri sacri Veda (= conoscenza) scritti in sanscrito, e ricevono dai fedeli cibo e denaro che verranno in parte distribuiti ai poveri. Una delle figure più rappresentative dell’induismo fu Gandhi, che liberò l’India dalla dominazione inglese attraverso la lotta non violenta, si dedicò ai più poveri della sua società e fu ucciso nel 1948.

 

 

Nei luoghi più alti della Terra (India, Nepal, Tibet) è nata la religione Buddista. Qui si trovano dei monasteri che accolgono tutti, anche ragazzi che vogliono imparare a vivere bene la propria religione, leggendo i libri sacri, cioè i Tripitaka = tre canestri, che contengono gli insegnamenti del fondatore, dapprima tramandati oralmente per circa 200 anni, poi scritti su fogli di palma: nel 1° canestro c’è la regola per la vita dei monaci; il 2° contiene i discorsi, cioè gli insegnamenti di Buddha e di altri monaci; il 3° presenta la dottrina della salvezza, attraverso domande e risposte. Il fondatore è Siddharta Gautama, principe nato in India nel 565 circa prima di Cristo. Suo padre volle tenerlo sempre all’interno del proprio palazzo ed evitargli ogni tipo di sofferenza. Ma, divenuto adulto, già sposato e a sua volta padre, volle vedere la realtà esistente fuori dalla sua situazione di ricchezza e agio e si imbatté in un vecchio, in un  malato, in un morto. Fu sconvolto nell’apprendere che quello era il destino di ogni uomo, ma ciò lo condusse alla compassione. Poi incontrò un monaco, che gli parve sereno. Lasciò tutto e cercò la pace interiore attraverso la penitenza e il digiuno, ma la non la trovò. Allora si dedicò alla meditazione e, sotto un grande albero, trovò l’illuminazione, cioè scoprì il significato vero e profondo della vita. Così divenne il Buddha = illuminato / risvegliato. Dopo l’illuminazione percorse l’India con un gruppo di discepoli, per diffondere la fratellanza e la felicità tra gli uomini. Il buddismo è ora diffuso in Asia, Europa e America e il suo capo spirituale è il Dalai Lama (= maestro oceano di saggezza), ritenuto la reincarnazione di Buddha. La dottrina del Buddha è riassunta nelle 4 nobili verità: 1) la vita di ogni uomo è oppressa da molti dolori; 2) la loro causa sono i desideri egoistici e l’attaccamento alle cose della vita; 3) per superare i dolori bisogna eliminare i desideri e l’attaccamento alla vita seguendo una via di mezzo, né troppo severa né troppo comoda; 4) se si seguono gli  8 sentieri di purezza (Retta Comprensione,Retta Motivazione,Retta Parola,Retta Azione,Retta Vita,Retto Sforzo,Retta Consapevolezza,Retta Concentrazionesi raggiunge il Nirvana, cioè la completa e stabile felicità. Alcuni precetti del Buddismo sono simili a quelli biblici: non uccidere nessun essere vivente, non rubare, non mentire, non commettere atti impuri; l’odio si vince solo con l’amore: è la legge eterna.

 

 

Lo Shintoismo è una religione professata solo in Giappone da circa 75 milioni di persone. Shinto significa sentiero degli Dèi. Essi sono i Kami, divinità presenti nella Natura e nei fenomeni naturali: il Kami del mare, il Kami dei fiumi e delle sorgenti, il Kami dei monti, il Kami della risaia, il Kami dell’Imperatore, adorato come un dio. Sopra tutti i Kami è la dea Amaterasu, la dea del sole e Inari, il dio dell’agricoltura. Il monte Fujiyama è sacro e considerato l’origine della famiglia dell’Imperatore. I templi shintoisti sorgono in luoghi meravigliosi, perché  i Kami si incontrano nella bellezza, nell’ordine e nell’armonia fra Natura, Uomini e Divinità. Nei templi ci si reca per pregare i Kami, offrendo doni, cibi e bevande. In essi si suona, si danza e si consuma il pasto sacro. Nei templi si trovano gli specchi, simbolo del cuore purissimo dei Kami. In molte case giapponesi ci sono dei piccoli altari, su cui si accendono candele e si offrono fiori e cibo ai Kami degli antenati, i quali vengono ricordati e festeggiati a metà agosto. Alcuni momenti della vita quotidiana possono diventare un’arte, perciò una via ai Kami: la cerimonia del tè, la disposizione dei fiori (ikebana) la coltivazione in vaso degli alberi (Bonsai). Tutto è manifestazione di Dio.