QUELLA VOLTA HO AMMIRATO IL CORAGGIO DI...
Durante la visione del film "Alla luce del sole" mi si sono spalancati agli occhi alla cruda realtà delle situazioni che si vivevano, e si vivono ancora, negli ostili paesi del Meridione. Ho notato la difficoltà della vita in quei luoghi remoti, in cui i bambini non possono andare a scuola, anzi devono vivere alle dipendenze degli adulti, in cui i ragazzi vengono educati fin da adolescenti a fare i mafiosi. Mi ha colpito l'episodio in cui un ragazzo decide di frequentare l'oratorio di don Pino Puglisi tradendo quindi la famiglia che lo voleva già avviare ad una "carriera" da mafioso, e per questo viene punito e frustato dal padre, mentre la madre fa finta di non vedere e non dice niente a nessuno per paura che il marito possa fargli del male (in una famiglia mafiosa o la donna collabora anche lei o è contraria ma sta zitta e fa finta di non vedere ciò che accade). Ma mi ha stupito principalmente il coraggio di don Pino Puglisi, (un personaggio esistito veramente e anche beatificato l'anno scorso a Palermo) che rimarrà nella storia per ciò che è stato e ciò che ha fatto e dovrebbe essere imitato. Un prete che, con i suoi discorsi, la sua misericordia, ha saputo trovare le forze per "ricostruire" uno dei quartieri più poveri e ostili di Palermo, Brancaccio. Un film che narra i fatti così come stanno senza mascherare gli orribili gesti della mafia. Per via della grande interpretazione di Luca Zingaretti nel ruolo del protagonista e alla perfetta atmosfera creata dal regista, mi ha colpito notevolmente l'atteggiamento del prete, che, sostenendo che "l'unione fa la forza", è riuscito ad unire le persone misere e in difficoltà del quartiere e a dare loro una possibilità. Li ha condotti in un oratorio dove le porte sono aperte a tutti, anche ai più malvagi. Egli è stato generoso, ha manifestato e, senza timore, si è schierato contro i criminali di quel posto.
Don Pino ha rischiato, consapevole che da un momento all'altro avrebbe potuto rimetterci la pelle, ha combattuto strenuamente per sostenere i diritti dei cittadini e dei compaesani; si è opposto alla mafia, si è difeso e ha resistito agli oltraggi di chi lo voleva morto, e alla fine è stato fatto fuori da questi ultimi ed è diventato un vero e proprio martire. Un personaggio che rimarrà nella storia per i suoi discorsi che invitavano a combattere la mafia, l'omertà, a non stare zitti se accade qualcosa di grave, a non aver paura e non dimenticarsi che ogni uomo è uguale e deve avere i diritti di qualsiasi altra persona. Quasi un eroe, don Pino Puglisi, perché ha insistito, resistito e ha alla fine raggiunto e conquistato ciò che voleva, nonostante la sua drammatica fine. Forse come Gesù si è sacrificato per la salvezza di tutti noi? Non proprio, ma comunque ciò che don Puglisi ha seminato si spera che sia ormai cresciuto.
Esisterà mai un altro don Puglisi?
Spero, e lo speriamo tutti noi,
che non ce ne sarà più bisogno.
Marco Palombelli 3E 2013/14