MI È PIACIUTO IL CORAGGIO DI…

Durante queste ultime lezioni di religione abbiamo assistito alla visione del film “Alla luce del sole”. Questo film è tratto dalla storia vera di Don Puglisi ed è ambientato a Palermo. Don Puglisi è il sacerdote della chiesa di Brancaccio e presto si accorge che nel paese la gente vive in continua tensione per via della mafia e che i bambini non hanno un luogo per stare insieme e divertirsi. Fonda così un oratorio aperto a chiunque ne voglia veramete prendere parte e molti bambini e ragazzi seguono le sue iniziative. Il sacerdote è convinto che per combattere la mafia e la povertà si devono istruire i giovani e condurli per la giusta via, per non far loro seguire la strada dei genitori, che sono spesso coinvolti in omicidi e spacci.

Mi è piaciuto il coraggio di Don Pino perché è fino all’ultimo deciso e convinto di ciò che fa. Anche quando i mafiosi, non d’accordo con le sue opinioni e timorosi di poter essere scacciati dalla città, lo picchiano a botte, lui dice che è semplicemente “caduto dalle scale” alla suora per non farla preoccupare. Pur sapendo di andare incontro alla morte, continua a fare ciò che ha fatto fino ad allora e a dire ciò che pensa della mafia durante le sue messe, ora molto seguite. Viene infine ucciso il 15 settembre 1993 durante il suo 56° compleanno con un colpo di pistola e le sue ultime parole, rivolte agli assassini, sono “Vi aspettavo”.

 

Mi è piaciuto anche il coraggio di Carmelo, un ragazzino di otto anni che, probabilmente per volere dei genitori, è un ladro molto esperto. Finalmente, grazie anche a Don Puglisi, Carmelo, pur andando contro la mafia e i genitori, prende una decisione matura: dà al sacerdote gli attrezzi da lui utilizzati durante i furti e lo segue in parrocchia, diventando una brava persona.

 

                Alessandra Palombelli 3D a.s. 2013/14

QUELLA VOLTA HO AMMIRATO IL CORAGGIO DI...

Durante la visione del film "Alla luce del sole" mi si sono spalancati agli occhi alla cruda realtà delle situazioni che si vivevano, e si vivono ancora, negli ostili paesi del Meridione. Ho notato la difficoltà della vita in quei luoghi remoti, in cui i bambini non possono andare a scuola, anzi devono vivere alle dipendenze degli adulti, in cui i ragazzi vengono educati fin da adolescenti a fare i mafiosi. Mi ha colpito l'episodio in cui un ragazzo decide di frequentare l'oratorio di don Pino Puglisi tradendo quindi la famiglia che lo voleva già avviare ad una "carriera" da mafioso, e per questo viene punito e frustato dal padre, mentre la madre fa finta di non vedere e non dice niente a nessuno per paura che il marito possa fargli del male (in una famiglia mafiosa o la donna collabora anche lei o è contraria ma sta zitta e fa finta di non vedere ciò che accade). Ma mi ha stupito principalmente il coraggio di don Pino Puglisi, (un personaggio esistito veramente e anche beatificato l'anno scorso a Palermo) che rimarrà nella storia per ciò che è stato e ciò che ha fatto e dovrebbe essere imitato. Un prete che, con i suoi discorsi, la sua misericordia, ha saputo trovare le forze per "ricostruire" uno dei quartieri più poveri e ostili di Palermo, Brancaccio. Un film che narra i fatti così come stanno senza mascherare gli orribili gesti della mafia. Per via della grande interpretazione di Luca Zingaretti nel ruolo del protagonista e alla perfetta atmosfera creata dal regista, mi ha colpito notevolmente l'atteggiamento del prete, che, sostenendo che "l'unione fa la forza", è riuscito ad unire le persone misere e in difficoltà del quartiere e a dare loro una possibilità. Li ha condotti in un oratorio dove le porte sono aperte a tutti, anche ai più malvagi. Egli è stato generoso, ha manifestato e, senza timore, si è schierato contro i criminali di quel posto.

Don Pino ha rischiato, consapevole che da un momento all'altro avrebbe potuto rimetterci la pelle, ha combattuto strenuamente per sostenere i diritti dei cittadini e dei compaesani; si è opposto alla mafia, si è difeso e ha resistito agli oltraggi di chi lo voleva morto, e alla fine è stato fatto fuori da questi ultimi ed è diventato un vero e proprio martire. Un personaggio che rimarrà nella storia per i suoi discorsi che invitavano a combattere la mafia, l'omertà, a non stare zitti se accade qualcosa di grave, a non aver paura e non dimenticarsi che ogni uomo è uguale e deve avere i diritti di qualsiasi altra persona. Quasi un eroe, don Pino Puglisi, perché ha insistito, resistito e ha alla fine raggiunto e conquistato ciò che voleva, nonostante la sua drammatica fine. Forse come Gesù si è sacrificato per la salvezza di tutti noi? Non proprio, ma comunque ciò che don Puglisi ha seminato si spera che sia ormai cresciuto.

Esisterà mai un altro don Puglisi?

Spero, e lo speriamo tutti noi,

 

che non ce ne sarà più bisogno.

 

                     Marco Palombelli 3E 2013/14